martedì 24 novembre 2015

Pandora's box..

I finally finished the translation and correction of my old post "Il vaso di Pandora" with some help from Engish speaker friends.. So enjoy the read!!

I suggest to listen to these two songs while reading, cause they have been inspiring me in that moments..

"What's on your mind?" keeps asking facebook.. i often look at this phrase that stands out and wait with great patience for my answer. It makes me smile, because sometimes i don't really know where to start. Fleeting emotions and reflections, litghtning that links and light up inner worlds seemingly far and unconnected. In an instant, past, present and future merge together and time reveals its self for what it really is... an illusion. The membrane seperating these worlds breaks up, and now i feel like a walking chronological puzzle. In this period i feel like a funambilist who walks on the razor edge..don't cut yourself, don't fall and yet enjoy the amazing landscape all around..succeeding is an art. Life sometimes puts your head inside a particle accelerator, and everything becomes so intense, so deep and fast that it hurts, but at the same time makes you feel so vibrant and alive. A basic rule to resist the strongest wind is to simply let yourself move with it. Going with the flow and letting it guide you without stiffness. Simple uh? Not at all!! Because in all this one's mind plays tricks, and some things are really hard to swallow. New and old wounds, reflections of strengths and vitality in a soul that sometimes forgets that it can fly.
However i flow...i move with the wind. My presence here is already history, like an already written chapter. Like Bastian i'm reading and writing at the same time. Sometimes i'm Atreiu, others i seem to be Bastian who reads in the attic in the warmth of his blanket and enjoying the story. It's a fine line, who reads and who writes? This is the magic of traveling..is like going back to the source, peeking into the reality's engine room, seeing how consciousness "unfolds", metabolizes and creates. Daily routine makes us think life is static, a word that doesn't exist in Nature and God's dictionary. But in this way we miss that magic, and step away from the source. So let's peek in that engine room, write the book we are reading and dive in our role.
I'm been here three weeks now and it feels like home. It's always a great emotion to say that, and is never banal been able to feel like home in such a far away and different place that, only one month ago, was for me just a name and a random spot on a map. I'm in Africa and i feel grounded, at ease, and "in my little" par of this world. Sure part of the secret is to train your sight, to see not only differences, but also equalities, and there really are a lot. Differences are just details, surely important and worthy of respect, but they are not the focal point. The centroid of everything in the end is not really "how", but "why". The "why" is the engine, the thrust of life which doens't have smell and taste at the origin, but it manifests itself in thousand colours, fragrances, races and people, following like a stream paths marked by history, events, suffering, instinct and intuition. Is without this filter that we can have, even for a few moments, the luck of seeing the "code", seeing things for what they really are..and so that we are all the same, unique and diverse reflections of the same light at the source. Indeed we are always dealing with those differences, but for the truth is also what we need.. diversity scares us, but it generates energy, question us and allow us to enter in the unknow which is fraught with possibilities. Like a quantum potential ready to react and manifest. Since the beginning of time nature has utilized cross breading to make species stronger, because this creates new variables, new possibilites and rules. Exposing yourself to different cultures, colours, fragrances and situations makes us stronger because we add new ingredients to our personal formula, new colours to our palette.
I walk around the city, at the market. Cross smiles and glances. I greet with a wave of the hand the varoius "muzzungu" that children scream to me and they explode in huge smiles and excitement that fufill my soul. Connecting with this people is wonderful. At the market i laugh and joke with a woman who sells me tomatoes and carrots. A second and then a third lady come and it seems to me i have always known them. I can feel that between us, perfect strangers, something connect us despite the big differences..like a wire that links to the neutral source, driving force of everything. 
I take a breath, i look around while listening an evocative song. In this emotion i return to this moment, and all the past and present me re-merges in the "here and the now", giving back shape to this white fragmented biped who's trying to understand who he is and where he's going.

sabato 7 novembre 2015

Gioia Infinita


"L'onda lunga dell'asfalto scaccia le parole.." così inizia una stupenda canzone dei Negrita che quasi come un mantra ascolto mentre guardo il paesaggio. Tutt'attorno nuvole bianchissime attaccate come adesivi su un cielo blu intenso. Sono lungo la statale che collega Kampala a Fort Portal.. e cammino.


Cammino lungo quest'onda lunga e trovo anche la mia di onda, quella interiore che aspetto sempre e che cerco in ogni cosa che faccio. La trovo, è potente, spumeggiante, una delle più forti di sempre. "Scosse forti all'anima che nessuno scorderà più" continua "Gioia infinita" dei Negrita. Tutto è perfetto, assolutamente perfetto, anche il dolore, i ricordi duri da mandare giù, l'amaro in bocca, tutto si mescola come i colori dell'arcobaleno e le emozioni perdono quel valore egoista e frammentato e vanno a formare un unica fonte, un unica luce bianca. E' entusiasmo, è pienezza. Entusiasmo significa "essere pieni di dio" ed è un motore importante, un canale da aprire e dal quale ricevere nutrimento. Sto facendo autostop per raggiungere Fort Portal. Ho già ricevuto due passaggi, il secondo davvero bello e divertente. Un van con 6 7 persone con le quali inizio a praticare un po di Luganda, la lingua più diffusa in Uganda e che fino ad ora non avevo mai davvero studiato. Ci divertiamo un sacco e loro sono super disponibili e curiosi di insegnarmi qualcosa. Arrivati alla loro destinazione mi fanno scendere, sono calorosi e mi danno consigli e raccomandazioni. Rimetto su gli auricolari e riparte il mantra. "L'onda lunga dell'asfalto scaccia le parole.." e inizio a camminare. Sono lontanissimo dalla meta, mancano almeno 250km ed è circa l'una e mezza. Ma non mi importa nulla. Mi rendo subito conto della differenza di prospettiva che sto avendo oggi. Di solito un viaggio di 300 e passa km si affronta partendo presto, prendendo un bus o un mezzo simile e spegnendo la mente mentre si guarda il paesaggio. Anche un viaggio di 5 ore può essere stancante, con le gambe e la schiena che si bloccano per le tante ore fermi. Soprattutto in questi paesi i bus e i mezzi sono tutt'altro che comodi e spesso si passano 5 ore pigiati gli uni contro gli altri. Oggi no, oggi voglio camminare, godermi il paesaggio che in un viaggio normale viene inghiottito dal finestrino e passa troppo rapidamente. Oggi voglio immergermi in quel paesaggio che di solito scorre come un film, oggi voglio essere protagonista. E allora sceso da questo secondo passaggio inizio a camminare. Parte il mantra e tutto diventa perfetto. Passo a fianco innumerevoli casupole, bambini e abitanti impegnati nei più disparati lavoretti e attività. Tutti immancabilmente si fermano e iniziano a guardarmi, salutarmi, spesso chiedermi dove vado. Alla risposta "Vado a Fort Portal" partono stupori, risate e forse dubbi sul mio stato di salute mentale. D'altronde guardatemi da fuori..immaginate un muzzungu (uomo bianco) che carico del suo zainone e zainetto frontale avanza sculettando a ritmo di musica, canticchiando e con un espressione ebete in faccia e che saluta a destra e a manca a mo di papa. Sicuramente qualcosa che ti fa sospendere per un momento qualsiasi attività. Ma io sono in estasi, mi godo il paesaggio e la libertà di non avere orari, appuntamenti e di non aver paura di essere qui in mezzo al nulla senza pregare per il prossimo passaggio. Vada come vada, oggi nulla, neppure la pioggia può cambiare il mio buon mood, oggi sono roccia, acqua, cielo, vento..anima. Nulla neppure i ricordi più amari mi possono contaminare, perché ho il rubinetto spalancato, la fonte sgorga e neutralizza tutto, equilibria, nutre e mi protegge. Ed ecco che un viaggio che di solito è una parentesi che si aspetta passi con pazienza, diventa un opportunità, una giornata piena e attiva da portare a casa e mettere tra i ricordi più belli. Magico anche godere soli di questa sintonia, sapere di bastare a se stessi per poter vivere questi momenti. Se stessi con la complicità della natura e della musica.
Cammino, ballo, canto, saluto tutti e tutti mi salutano con entusiasmo. Mi passa a fianco un boda (moto taxi) mi chiede dove vado e gli dico Fort Portal, spalanca gli occhi e chiede "camminando???" Io rispondo "certo" e mi metto a ridere, ride anche lui e ci troviamo a ridere assieme darsi il pugno e poi salutarci. Il vento mi accarezza e nonostante il peso dello zaino mi sembra di sollevarmi e poter volare. Negli ultimi tempi mi sto muovendo per il paese come una trottola..per trovare amici, visitare persone conosciute in altri contesti.. mi pare quasi un sogno. Giro libero leggero e ora vado verso ovest, dove mi trovo con due cari amici volontari che non vedo da un paio di settimane. Abbiamo condiviso molto per un mese, e ora dopo due settimane ci rincontriamo per fare delle camminate in montagna assieme. Questo paese mi pare un salotto. O forse meglio ancora, è la mia mente che mi pare un salotto, e mi fa sembrare tutto facile, tutto possibile.
Ricevo un terzo passaggio da due ragazzi, lui Cinese che lavora in quella zona da un anno, lei Ugandese di Kampala. Due personaggi, lui mi offre una bevanda cinese in bottiglia, si chiacchiera e si scherza. Mi fanno fare circa 50 km, dopodiché ci salutiamo e lui mi chiede preoccupato se ho soldi per il bus. Gli dico si che ne ho, ma che voglio provare di nuovo a fare auto stop. Ok, mi salutano e fanno per partire..quando all'improvviso esce lei di corsa con in mano la bottiglia di intruglio cinese e dei soldi. Io faccio per rifiutare e lei dice che è lui che vuole darmeli. Vado al finestrino e gli dico che non li voglio, lui insiste e al volo ci scambiamo i contatti. Ci salutiamo e prometto che ci rivedremo e offrirò da bere. Poi mi incammino e guardo i soldi...sono 40000 scellini!! più di 10 euro!! Se pensiamo che il bus da Kampala a Fort Portal costerebbe 30000 in pratica oggi ho addirittura guadagnato! Assurdo, però penso che è così che va, quando non ci si aspetta nulla da nessuno e si prende ciò che arriva lasciandosi fluire. E di cose ne arrivano.


E' da quando son partito che ne arrivano, ogni qual volta mi lascio andare si apre un portale magico e arriva qualche dono. Certo non è sempre facile e spesso mi irrigidisco, mi contraggo e divento rigido, freddo e facile a rompermi. Ma la vita insegna e l'unica direzione possibile è quella del fluire, tutte le altre portano dolore, sofferenza. E allora per quanto difficile, almeno la direzione è chiara, e seppur una meta lontana, avere una "meta" vuol dire essere già a "meta" strada..

Dopo l'ultimo passaggio, camminando incrocio degli agenti della polizia stradale. Mi fanno le stesse domande di tutti, si chiacchiera e parte qualche risata, dopo di che li saluto e mi incammino. Appena fuori dalla loro vista ricomincio con il dito sperando in qualche altro strappo. Arriva una macchina bianca e si ferma..bingo penso!! Apre il finestrino e... sono i poliziotti che ridendo mi chiedono se mi sono già stancato, e mi fanno cenno di montare perché mi portano alla prossima cittadina dalla quale partono i bus. In macchina si ride, si scherza e si finisce per scambiarci i numeri perché vogliono restare in contatto con me e perché se ho bisogno di qualsiasi cosa posso chiamarli e contare su di loro. Assurdo!!
Alla cittadina mi rendo conto che il tempo sta cambiando e penso che già nell'ultima mezzora non passava quasi più nessuno nella statale..e allora contento e soddisfatto per l'esperienza decido di prendere il bus per la seconda metà del percorso.

Una volta a destinazione conto le ore di viaggio..ben 9!! Partito a mezzogiorno e arrivato alle 21!! Ma come immaginavo, non mi sento per nulla stanco, anzi al contrario carico come una molla..e già so che questa sarà sempre la mia modalità di viaggio in futuro.
Si chiude così questa giornata perfetta, un vero regalo e un occasione per bere ancora una volta dalla fonte, e fissare nella memoria quei momenti e quella modalità per cercare di restare sintonizzati in quell'onda.